Tutti i proprietari, ai quali torna utile che le sponde e gli argini siano conservati o costruiti e gli ingombri rimossi, devono contribuire nella spesa in proporzione del vantaggio che ciascuno ne ritrae.
Tuttavia, se la distruzione degli argini, la variazione delle acque o l’ingombro nei loro corsi deriva da colpa di alcuno dei proprietari, le spese di conservazione, di costruzione o di riparazione gravano esclusivamente su di lui, salvo in ogni caso il risarcimento dei danni(1).
Note
(1)
Se la distruzione degli argini o l’ingombro delle acque è causata dalla colpa o dal dolo del titolare, questi dovrà risarcire il danno ai sensi dell’art. 2043 del c.c..